25 ottobre 2007

Burocrazia... virtuale

Libertà va cercando ch'è sì cara,
Come sa chi per lei vita rifiuta.
[Dante Alighieri Purg., I, 71-72]
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Il recente allarme scatenato tra i blogger italiani dal ddl sull'editoria è stato in parte smorzato dalle rassicurazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio Levi (promotore del disegno di legge). Con un comma aggiuntivo all'art. 7 del disegno di legge verranno esclusi dalla nuova tassa su internet i blog ed i siti personali.
Non condivido la posizione dei numerosi bloggers che nei giorni scorsi hanno pubblicato post del tipo: « Vogliono zittirci perché hanno paura di noi!» ed oggi, avendo ottenuto la promessa di esonero dal temuto obbligo di iscrizione al Roc, si considerano «vincitori».
È importante che i nostri piccoli blog, spesso di basso profilo e modesta presenza, siano salvi ma non credo si possa parlare di vittoria finchè non verrà garantito lo stesso trattamento a tutte quelle realtà che hanno come scopo l'informazione e la diffusione di contenuti in internet. Alludo a quei luoghi che spesso incontro per caso inseguendo una ricerca su Google. È facile riconoscerli: sono quelli che mi danno la risposta che cercavo! Sono siti curati con passione e professionalità da individui intraprendenti che credono in ciò che fanno e non meritano di essere fagocitati da un decreto legge vago ed ambiguo.
Se dovrò rinunciare anche ad uno solo di questi siti mi riterrò sconfitta.
Grazie al livello di disinformatizzazione dimostrato dai nostri politici, l'Italia sta diventando lo zimbello della rete. Spero che la classe politica riconosca i suoi limiti in materia, rinunci a questo ridicolo tentativo di burocratizzare il mondo virtuale e si concentri sui problemi reali del nostro bel paese.

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