Liberalizzazione energia elettrica
La liberalizzazione scattata il primo luglio ha deluso le attese dei piccoli consumatori. Quantomeno di quei consumatori che avevano recepito i recenti titoli apparsi su varie testate giornalistiche (rivoluzione energetica - big bang del mercato energetico - libera competizione tra i distributori di energia elettrica) come una imminente e reale possibilità di reperire sul mercato energia elettrica a prezzi scontati.
Con le normative d'urgenza recentemente varate dal governo per soddisfare le direttive europee il passaggio al nuovo sistema tariffario non dovrebbe appesantire le bollette delle famiglie italiane. Non è cambiato nulla e non cambierà quasi nulla per i prossimi sei mesi. Durante questa fase di transito le istituzioni avranno modo di delineare le nuove regole (soprattutto quelle che tutelano i soggetti più deboli) mentre i fornitori avranno il tempo necessario per prepararsi alla competizione.
Nel frattempo si fa strada l'idea che, l'effetto maggiormente auspicato dai consumatori italiani: "la discesa dei prezzi" non si verificherà finchè l'energia disponibile continuerà ad essere inferiore alla quantità di energia richiesta e continuerà ad essere importata da altri paesi a tariffe che, nella migliore delle ipotesi non consentono ai distributori margini di sconto quando non spingono gli analisti di mercato a paventare la possibilità che i prezzi al consumo siano destinati a lievitare.
Per il momento questa ipotesi è scongiurata grazie al blocco delle tariffe stabilito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas ma ho qualche difficoltà ad immaginare un roseo futuro per i consumatori italiani.